Cenni storici

Numerosi sono i castelli, le rocche e le fortificazioni che tra la Romagna e le Marche hanno fatto parte del dominio dei Malatesta, la potente famiglia riminese titolare di queste terre tra Medioevo e Rinascimento.
Anche San Mauro ha legato il suo passato alla dominazione della storica Signoria.

Nel 1247 la riminese Concordia De' Particitadi va in sposa a Novello Malatesta da Verucchio portando in dote numerosi "castelli", compresi quelli di San Mauro e Giovedìa donati dall'Imperatore Federico (oggi segnata dalla superstite presenza della "Torre").

Il controllo su queste ed altre terre romagnole è confermato esplicitamente da varie bolle pontificie che fanno più volte riferimento a San Mauro e Giovedìa  ora come "tombe" ossia residenze fortificate, ora come "ville" ossia villaggi rurali, appartenenti al comitato riminese.

Pare certo che l'attuale "Torre" possa identificarsi con l'antica "Giovedia" (che gli storici locali attribuiscono al tempio di Giove) di origine romana. Sino a poco tempo fa il nome di Giovedia apparteneva alla via che dalla piazza municipale conduce alla Torre. A circa metà strada esisteva una piazza e in questa località sono state rinvenute, anni fa, alcune selci quadrangolari.

Il tempio dedicato a Giove pare risalisse all'80 a.C. e si narra che Giulio Cesare, per riunirsi alle corti già avviate verso Rimini, si sia soffermato nel tempio dopo aver attraversato il Rubicone.

Il Castello o Corte Giovedia, spesso nominato in antichi documenti sin dal 1057, divenne nel 1261 feudo dei Malatesta e da quel momento la sua storia si intreccia con quella del "Castrum Sancti Mauri" fino all'inizio del XIX secolo, quando divenne proprietà del ricco banchiere Alessandro Torlonia, il prosciugatore del lago Fucino, che si appassionò ad essa facendone la grande e bella tenuta di Romagna, con un complesso di 145 poderi.

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                                            2° stemma Maletestiano (1300/1400)

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                                             Stemma  Principi Torlonia (1700/1800)